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Evento Asseprim - Controverso: confronti e scontri sul futuro della comunicazione

c/o Unione Confcommercio Milano, Sala Orlando

 #CONTROVERSO

Grande successo di pubblico in sala, confronto vivace e costruttivo, social attenti e conversazioni interessanti per l'evento nazionale sul mondo della comunicazione che si è svolto martedì 19 aprile presso la sede milanese di Confcommercio.

Con questo convegno Asseprim ha precisato il suo impegno a lavorare insieme con tutti gli operatori della Comunicazione per mettere insieme le competenze e le esperienze nel rispetto delle proprie identità, tutelando e accrescendo le imprese associate e dando slancio al mercato.

 

Abstract e contenuti delle ricerche presentate

1. Recenti sviluppi nei mercati delle comunicazioni: il punto di vista del regolatore

- Marco Delmastro, Direttore del Servizio Economico - Statistico dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni 

“La presentazione parte dalla constatazione che, a livello mondiale, il settore delle comunicazioni è in profonda trasformazione. 

L’Autorità per le garanzie nella comunicazioni (Agcom), istituita con legge del 1997 quale autorità convergente (ossia istituzione che si occupa di tutti i settori della comunicazione: comunicazioni elettroniche, media e servizi postali), si è dotata di strumenti informativi per monitorare l’andamento dei mercati che compongono il settore. 
Questi si fondano sull’acquisizione e gestione di dati privilegiati sui mercati, che sono raccolti sia attraverso richieste di informazioni agli operatori, sia per mezzo di survey sugli utenti dei servizi di comunicazione e sui cittadini che accedono ai mass media. Inoltre, attraverso il Servizio economico-statistico, Agcom ha stabilito collaborazioni con prestigiosi istituti nazionali ed internazionali (quali ISTAT, il Reuter Institute della Oxford University e alcune importanti Università italiane), integrando il proprio patrimonio informativo con fonti esterne. 
In questo quadro si inserisce l'Informativa Economica di Sistema (IES), che è un sistema elettronico che gestisce oltre 4.000 dichiarazioni annuali di tutti i soggetti che operano nei seguenti ambiti di attività: televisione, radio, quotidiani, periodici, testate online, concessionarie di pubblicità anche online, agenzie di stampa (per una illustrazione si veda il sito dell’Autorità alla pagina http://www.agcom.it/informativa-economica-di-sistema-ies). 
Attraverso queste informazioni, l’Autorità svolge un’attività periodica di monitoraggio dei mercati che viene riassunta in una serie di analisi, svolte dal Servizio economico-statistico. In particolare, attraverso l’Osservatorio sulle Comunicazioni l’Agcom mira a fornire una visione di sintesi sul quadro congiunturale di tutti i mercati di interesse (v. http://www.agcom.it/osservatorio-sulle-comunicazioni). Grazie all'Osservatorio, sulla scorta di analoghe esperienze di altri Paesi europei, Agcom mette a disposizione di tutti gli stakeholder (imprese, consumatori, esperti, giornalisti) un set di informazioni che, nel tempo, può contribuire ad una migliore comprensione delle tendenze tecnologiche e di mercato nel settore italiano delle comunicazioni.
Vengono inoltre prodotti degli approfondimenti volti alla diffusione di analisi, finalizzate a comprendere le specifiche tendenze evolutive dei settori di riferimento (http://www.agcom.it/report-e-focus-economico-statistici). In tale prospettiva, i Report propongono la trattazione analitica di taluni argomenti, mentre i Focus offrono una valutazione maggiormente quantitativa su alcuni temi specifici.
L’Autorità ha infine svolto negli ultimi anni alcune importanti indagini conoscitive che hanno affrontato in profondità temi di grande interesse per l’Agcom e più in generale per il Paese (v. http://www.agcom.it/gli-studi-e-le-indagini-conoscitive). Queste hanno interessato ambiti quali quello pubblicitario, il settore dei servizi Internet e della pubblicità online, nonché l’Informazione e Internet. 
La presentazione del dottor Delmastro, ha quindi illustrato alcune risultanze di queste indagini, con specifico riferimento all’evoluzione della comunicazione personale, pubblicitaria, politica e al sistema dell’informazione. In particolare, è stato notato come il cambiamento tecnologico in atto, con l’affermazione delle piattaforme digitali e dei relativi servizi web, ponga al regolatore nuove sfide ed interrogativi. 
In tal senso, è stata prodotta evidenza circa la diffusione in Italia e all’estero, delle app sociali e la graduale sostituzione dei servizi tradizionali con esse; l’affermazione di nuove piattaforme pubblicitarie online, a fronte di una significativa riduzione delle componenti tradizionali del settore pubblicitario; la crescente popolarità dei servizi web, ed in particolare dei social network, quali fonti privilegiate di informazione per i cittadini, anche ai fini delle proprie scelte politiche. 
A fronte di tale positiva evoluzione che vede nuovi servizi e prodotti e nuove fonti di informazione diffondersi in Italia, emergono altresì criticità strutturali legate all’affermazione di contesti di mercato particolarmente concentrati (anche a causa della presenza di forti esternalità di rete), nonché a problemi connessi allo sviluppo di nuove infrastrutture a banda larga e ultra-broadband e al finanziamento del sistema dell’informazione.”

2. Indagine: scenario sul mondo della comunicazione

- Elena Bucci, Milan Office Director GNResearch

Attraverso questo studio si è inteso tracciare una fotografia del mercato dei servizi legati alla Comunicazione - declinato nelle sue molteplici specializzazioni - attraverso il confronto tra vissuti della domanda e dell’offerta, al fine di individuare eventuali gap di percezioni e competenze, nonché di valutare l’accoglienza nei confronti di possibili aree di evoluzione e innovazione. È stata ascoltata la voce di oltre 100 realtà tra aziende e agenzie - diverse tra loro per geografia, settori, dimensioni – nel proposito di dare forma e perimetro a un mercato di per sé multiforme e sfaccettato per struttura, ma anche per bisogni e competenze. 
Tra le evidenze emerse nel confronto a specchio tra Aziende ed Agenzie, particolarmente significativo il tema del corretto allineamento tra i bisogni e le aspettative da parte della domanda e la percezione del valore da parte dell’offerta, tema a sua volta connesso alla non sempre condivisa metrica di valutazione, nella maggior parte dei casi del tutto non esistente e demandata a ipotesi di massima.
Il quadro consente anche di evincere qualche spunto di orientamento per il futuro: per poter cogliere pienamente le molte opportunità offerte da un mondo – e quindi da un mercato – radicalmente trasformato dai nuovi mezzi e dalla tecnologia, la direzione corretta per gli attori della Comunicazione dovrebbe essere indirizzata - prima che a una focalizzazione sugli strumenti – a un passaggio attraverso il pieno recupero e consolidamento dei contenuti e delle competenze costituenti il cuore della Professione”.

3. Il futuro della comunicazione: tra nuove professioni e competenze consolidate

- Marco Ravagnan, Partner e Direttore ricerche, InTribe

Il fatto che si ritorni a parlare di ‘competenze’ nell’ambito della comunicazione è già un fatto positivo, dopo un periodo in cui spesso l’improvvisazione ha prevalso sulle capacità e l’esperienza.
I vorticosi cambiamenti, sia tecnologici che culturali, cui abbiamo assistito negli ultimi anni, hanno portato a disegnare nuove e indispensabili professionalità, sia nel mondo aziendale che in quello delle agenzie. Così nuove figure, fino a qualche tempo fa totalmente sconosciute, sono nate e sempre più si svilupperanno anche nel mondo della comunicazione. La diffusione dei social network, l’evolversi del cosiddetto Internet of Things e la massiccia mole di dati a disposizione (i big data), imporranno lo sviluppo di competenze fino ad ora considerate marginali.
Ma a fianco ti queste alcune delle competenze che vengono considerate ‘tradizionali’ assisteranno ad una rinascita, o meglio, ad una loro evoluzione: così professioni legate allo storytelling alla definizione delle strategie o al coordinamento internazionale si svilupperanno tenendo conto dei nuovi linguaggi, dinamiche e canali di comunicazione.”

4. 2011-2015: mortalità e (ri)nascita nel mercato della comunicazione

- Rita Palumbo, Amministratore di Wip Consulting

L’analisi si basa su dati forniti dal Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Milano su Registro Imprese, in un arco temporale che va dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2015. Dall’elaborazione emerge una situazione di stagnazione: il mercato della comunicazione in Italia è rappresentato da poco più di 27mila imprese, con una media di ricavi per anno che non supera gli 8 milioni di euro. In termini occupazionali, il trend è in crescita, ma si tratta di soggetti professionali individuali – quasi il 60% - che offrono servizi e consulenza in modo occasionale, rincorrendo incarichi che i committenti non valorizzano e che retribuiscono sempre meno e sempre peggio. 
Nei cinque anni presi in esame, sono state costrette a chiudere (non per azioni giudiziarie) 12.153 imprese. Sono state avviate 9.109 nuove attività (sono aumentate le imprese individuali o sono state rilevate piccole imprese da grandi gruppi). Sono scomparsi dal mercato definitivamente 3.044 operatori.
Uno dei dati più significativi riguarda le aziende che dichiarano di non avere addetti, che - in media - rappresentano quasi la metà di quelle che dichiarano di avere dipendenti a contratto. Lo scenario non è roseo: svalutazione del valore delle prestazioni professionali; aumento del numero degli addetti occasionali; ricavi in diminuzione; mortalità e (ri)nascita di nuove imprese per rimanere sul mercato con strutture agili, leggere, a bassi costi di gestione, che lavorano ‘a chiamata’. Il tutto a dispetto dello sviluppo strutturale del settore, della crescita sana dell’occupazione e della produzione di valore economico.
Siamo in un momento di svolta - e non solo per l’introduzione delle tecnologie digitali che stanno modificando profondamente i modelli di produzione delle imprese di comunicazione. Il settore denuncia elementi di grande debolezza economica e sistemica, che vanno affrontanti con urgenza e coerenza. Occorre fare rete tra imprese non solo per conquistare e mantenere quote di mercato, ma per produrre cultura della comunicazione, per creare valore economico ed associativo. Si tratta di una grande sfida che parte da Milano e dalla Lombardia, regione che ha mantenuto il primato in Italia, anche durante gli anni peggiori della crisi, per fatturati, numeri di imprese ed occupazione”.

Video interviste

     

Diretta streaming

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Press Room

Dichiarazioni dei relatori e comunicati stampa, disponibili nell’area press room del sito www.controverso.eu

Rassegna stampa

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Agenda degli interventi

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