COPYRIGHT 2.0
Nell'era digitale le sfide poste dal copyright sono di
diverso tipo: esiste la necessità da parte dei titolari dei
diritti di vedere tutelate le proprie posizioni di creatori e
remunerata la loro attività; parallelamente, il desiderio
da parte degli utilizzatori dei contenuti di poterne fare usi
diversi da quelli che tradizionalmente sono consentiti
dalle regole attuali; un terzo tipo di problema è dato dal
sempre crescente numero di persone che creano contenu-
ti senza essere iscritti ad assocazioni come la SIAE, ma
che sono a tutti gli effetti produttori di contenuti, alcuni
anche con caratteristiche del tutto professionali.
La risposta del diritto è stata fino ad ora rigida, così
come la risposta di chi fino a ieri era abituato a gestire i
propri diritti con un modello tradizionale. Le esperienze
di questi anni hanno però fatto capire che un approccio
di questo tipo porta a scontri improduttivi per entrambi i
fronti. Da una parte il Legislatore (sia nazionale, sia
europeo) ha provato ad inserire nell'ordinamento dispo-
sizioni volte ad inasprire le pene per chi fa un uso illeci-
to di materiale coperto da diritto d'autore, scontrandosi
però con una realtà che vede invece aumentare questo
tipo di pratica da parte degli utenti, con sempre maggio-
ri difficoltà di porvi rimedi efficaci.
Le proposte di revisione della legge sul diritto d'autore e del
modello delle "collecting society" sono state molte, così
come i modelli alternativi di gestione del copyright: i due
che negli anni si sono rivelati più efficaci e che hanno avuto
l'effetto di generare nuovi modelli di business sostenibili,
sono l’"open source" (principalmente adottato in ambito
software) e il modello proposto da Creative Commons.
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