L’AMBIGUITÀ NECESSARIA
DELLA COMPLESSITÀ
Come faccio a trovare l’informazione giusta e quanto
sforzo mi comporta?”
Questa è la domanda più importante a cui rispondere sia
quando domandiamo, sia quando offriamo informazione.
Avere la risposta giusta nei tempi giusti è strategico per
tante nostre attività, ma questo nel nostro mondo e con i
nostri mezzi non è sempre facile e non è certo. Computer
e informatica ci hanno dato un potente strumento per aiu-
tarci in questo gravoso compito, permettendoci velocità
e puntualità nella ricerca dei dati immagazzinati nelle
banche dati delle nostre memorie. Poi è arrivato Internet
e la sua caratteristica principale, l’ipertesto che crea lega-
mi e relazioni al di fuori di tutti i criteri tradizionali di
classificazione, e le cose sono cambiate. Internet sotto-
pone l’informazione alle stesse regole del mondo fisico
che è tutto tranne che ordinato, reso sempre più articola-
to e complesso dall’aumentare delle relazioni che uni-
scono qualunque cosa in un legame di causa ed effetto.
Internet dunque non è un catalogo ordinato e i motori di
ricerca non sono “indici” ma “raccoglitori” d’informa-
zione apparentemente disordinati. Dove prima vigeva
una precisa tassonomia, oggi l’autorevolezza e la confor-
mità di una informazione sfuggono ad un controllo certi-
ficatore e normatore.
Ecco il primo spunto di riflessione che deriva dalla teo-
ria della complessità: la complessità della rete ci obbliga
a fare i conti con l‘ambiguità.
Non ci sono informazioni utili e inutili.
Quando cerchiamo un’informazione in rete ci rendiamo
conto quotidianamente dello sforzo necessario per tro-
varla. Se analizziamo il motivo di questo sforzo, notiamo
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L’ambiguità necessaria della complessità