dialogare in rete. E’ il caso di FIAT che durante la pro-
gettazione e il lancio della nuova “500”, ha condotto
prima uno studio per ascoltare le conversazioni che già
avvenivano sulla rete tra utenti entusiasti o ex proprieta-
ri della mitica “500”, comprendendo che il desiderio di
una macchina che rinnovasse gli antichi fasti era molto
forte. Quindi ha cambiato il nome del prototipo della
macchina che fino ad allora si chiamava “Trepiùuno”.
Successivamente, entrando nella conversazione, con un
lancio che è durato 500 giorni e utilizzando strumenti
come minisiti, blog, concorsi, ha via via corretto il tiro
della promozione e della progettazione, ricevendo miglia-
ia di consigli utili dai propri futuri potenziali clienti.
In sintesi dunque i requisiti per entrare nella conversa-
zione sono: una presenza, un’identità definita, una repu-
tazione ben gestita, accompagnata da una trasparenza
totale. Comprendere tutto questo questo significa essere
un passo avanti agli altri, pronti ad entrare in una rivolu-
zione che è già in atto.
Da dove si comincia?
La prima vera conversazione che un’azienda deve avvia-
re è quella con i propri dipendenti. Quello che oggi viene
chiamato “enterprise 2.0” è infatti il primo riconosci-
mento che i dipendenti non sono solo una forza produtti-
va, ma soprattutto persone.
Le nuove tecnologie hanno permesso lo sviluppo di
modalità di collaborazione interna. Dalle piattaforme
come le prime intranet imposte dall’alto (utili solo a
velocizzare alcuni meccanismi interni all’azienda e che
tipicamente non venivano utilizzate per la loro comples-
sità), si è passati a intranet “bottom-up”, nelle quali sono
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WEB 2.0: it’s all about data