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Rimborso ai dipendenti per spese di trasporto pagate in contanti

L’Agenzia delle Entrate, con interpello n. 302 del 4 dicembre 2025, fornisce chiarimenti in merito al trattamento fiscale dei rimborsi ai dipendenti di spese relative a corse in taxi pagate in contanti, durante una missione di servizio svolta nel territorio nazionale.

 

L’articolo 51 del Tuir prevede che tutte le somme erogate al dipendente in relazione al rapporto di lavoro costituiscono reddito, compresi i rimborsi spese, salvo specifiche eccezioni.

 

Una di queste eccezioni riguarda proprio le missioni e le trasferte, disciplinate dal comma 5 dello stesso articolo.

 

La norma consente, in presenza di rimborsi analitici e documentati, di escludere da imposizione le spese relative a vitto, alloggio, viaggio e trasporto. Tuttavia, per le spese sostenute nel territorio italiano, mediante taxi o altri autoservizi pubblici non di linea, l’esenzione vale solo se il pagamento avviene con strumenti tracciabili.

 

La tracciabilità del pagamento non è un elemento accessorio, ma una condizione per poter fruire dell’agevolazione fiscale.

 

Pertanto, il rimborso delle corse taxi pagate in contanti concorre a formare reddito di lavoro dipendente.

 


12/12/25