• Facebook
  • Twitter
  • YouTube
  • Linkedin

Nuove disposizioni europee in materia di definizione di default

Guida semplice per le imprese

Nell'ambito dei lavori del Tavolo di Condivisione Interassociativo sulle iniziative regolamentari internazionali (Tavolo CIRI), costituito in base all'Accordo per il credito stipulato lo scorso 15 novembre, è stata definita una Guida sulle nuove regole europee in materia di definizione di default, che ha l'obiettivo di facilitarne la comprensione.
Tali nuove regole sono state definite dall'Autorità Bancaria Europea (EBA) e dalla Commissione Europea con il Regolamento delegato (UE) n. 171 del 19 ottobre 2017, che ha specificato i criteri per la fissazione della soglia di rilevanza, a cui si dovranno attenere le autorità di vigilanza.
In linea generale, le nuove regole europee in materia di classificazione dei debitori in default (ovvero, in stato di inadempienza di un'obbligazione verso la banca), stabiliscono criteri e modalità più stringenti rispetto a quelli finora adottati dagli intermediari finanziari italiani.
Si ritiene dunque fondamentale che le imprese conoscano e vengano informate sin d'ora delle nuove regole, al fine di evitare il rischio di essere classificate in default, con importanti effetti negativi sulle possibilità di accesso al credito.
In estrema sintesi, rinviando gli approfondimenti ad una attenta lettura dei contenuti della Guida allegata, l'attuale regolamentazione prevede che la banca classifichi in default l'impresa che, per oltre 90 giorni consecutivi, è in arretrato di pagamento "rilevante" sulle scadenze di pagamento previste nel finanziamento bancario.
Le nuove regole europee individuano la soglia che identifica un arretrato "rilevante" - ed oltre la quale l'impresa debba essere obbligatoriamente classificata in default - fissandola ad un ammontare superiore a 500 euro (relativo a uno o più finanziamenti) che rappresenti più dell'1% del totale delle esposizioni dell'impresa verso la banca. Per le persone fisiche e le piccole e medie imprese con esposizioni nei confronti della stessa banca di ammontare complessivamente inferiore a 1 milione di euro, l'importo dei 500 euro è ridotto a 100 euro.
Ciò significa che, sulla base di questa nuova impostazione, un'impresa potrebbe essere classificata in stato di default dalla banca finanziatrice anche per il mancato pagamento, protrattosi per oltre 90 giorni consecutivi, di importi di modesta entità.
Si segnala inoltre che il superamento della soglia di rilevanza va valutato a livello di gruppo bancario, tenendo quindi in considerazione tutte le esposizioni dell'impresa nei confronti di banche e intermediari finanziari dello stesso gruppo.
Inoltre, diversamente dal passato, non potranno essere utilizzati margini attivi dell'impresa disponibili su altre linee di credito per compensare gli arretrati in essere ed evitare di classificare l'impresa come inadempiente.
Dal punto di vista applicativo, le banche potranno iniziare ad utilizzare la nuova disciplina a partire dal prossimo mese di giugno e comunque entro il termine del 1° gennaio 2021.

Icona documento 'Formato PDF'Scarica la guida (formato PDF - 2.425 KB)


10/05/19
+ Info su:
Accesso al credito , Default ,