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Giurisprudenza - Presentazione della dichiarazione IVA – Modello F24 – Presupposti del reato

Il delitto di indebita compensazione (art.10-quater, D.Lgs. n. 74/2000, modificato dal decreto di revisione del sistema sanzionatorio tributario, D. Lgs. n.158/2015) punisce, con la reclusione da sei mesi a due anni, chiunque non versa le somme dovute, utilizzando in compensazione crediti non spettanti, per un importo annuo superiore a 50.000 euro.

Viene, invece, punito con la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni chiunque non versa le somme dovute, utilizzando in compensazione crediti inesistenti per un importo annuo superiore ai 50.000 euro.

Per la contestazione del delitto di indebita compensazione sopra citato non è necessaria la presentazione da parte del contribuente di una dichiarazione annuale, essendo sufficiente l'invio del modello F24 con cui vengono compensati i crediti non spettanti o inesistenti.

Il reato, infatti, si consuma al momento della presentazione dell'ultimo modello F24 relativo all'anno interessato e non in quello della successiva dichiarazione dei redditi, in quanto, con l'utilizzo del mod. F24, si perfeziona la condotta del contribuente e si realizza il mancato versamento del dovuto (Sentenza della Corte di Cassazione n. 32686 del 23 novembre 2020).


25/11/20