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Misery Index Confcommercio 3-2020

Il MIC di gennaio 2020 si è attestato su un valore stimato di 18,1 in aumento di tre decimi di punto rispetto a dicembre. Per il terzo mese consecutivo l’indicatore segnala un incremento, suggerendo come la perdurante debolezza del quadro economico cominci a produrre i primi effetti in termini di disagio sociale. Il dato si inserisce in un contesto che già scontava un rallentamento economico e vede oggi un peggioramento legato all’emergere, da fine gennaio, della crisi sanitaria internazionale. Gli effetti di questa situazione rischiano di essere particolarmente significativi per il nostro Paese, se non si avrà una rapida soluzione, soprattutto in termini occupazionali.

A gennaio il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9,8%, risultando invariato sul mese precedente. Includendo una parte dei sottoccupati tra i disoccupati, fermo restando il complesso delle persone presenti sul mercato del lavoro, la situazione si conferma meno favorevole, con un tasso di disoccupazione pari all’11,3%. All’interno dei disoccupati la componente relativa ai sottoccupati si conferma stabile in termini congiunturali e in moderata diminuzione nel confronto annuo.

Proseguendo nel trend avviatosi lo scorso anno anche a gennaio 2020 le ore autorizzate di CIG hanno registrato, nel confronto annuo, un sensibile aumento (+40,6%). In termini di ore di CIG effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a ULA la tendenza, sia in termini congiunturali sia su base annua, è di incremento decisamente più contenuto, sulla base del permanere di una percentuale di utilizzo delle ore richieste lievemente inferiore rispetto allo scorso anno.  Dal lato degli scoraggiati a fronte di un’invarianza sul mese precedente, nel confronto con gennaio del 2019 si evidenzia una diminuzione.

Il combinarsi di queste dinamiche ha portato ad un aumento, su base mensile, di un decimo di punto del tasso di disoccupazione esteso e ad una riduzione di otto decimi di punto nel confronto annuo.

Nello stesso mese i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto sono aumentati dell’1,3% su base annua, in accelerazione rispetto all’1,0% registrato a dicembre.

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