• Facebook
  • Twitter
  • YouTube
  • Linkedin

Lavoro e organizzazione aziendale 2021

Lo scoppio della pandemia da COVID-19 è coinciso con l’impennata della tendenza delle imprese a ricercare partner sul mercato: è così per il 55% degli operatori del settore. Tale attitudine appare più spiccata presso le imprese della Lombardia (58%).

 

lavoro 1

 

La situazione generale, fortemente influenzata dall’attuale congiuntura economica, non sembra lasciare spazio ad un incremento degli organici nei prossimi mesi: cala infatti l’indicatore dell’occupazione e lo scenario complessivo, congelato in buona parte dal blocco dei licenziamenti, rischia di peggiorare a partire dai prossimi mesi. In questo caso, le imprese dei servizi professionali della Lombardia fanno segnare previsioni similari a quelle della media nazionale.

Il contesto di crisi generalizzata incide specialmente sul segmento più giovane del mercato del lavoro: in Italia, solo il 10% delle imprese ha assunto under 35 negli ultimi sei mesi. Il dato sale soltanto al 12% se si isolano le imprese della Lombardia. Anche in vista dei prossimi mesi è bassa la quota di imprese che intendono assumere personale under 35 (solo il 5% a livello nazionale). In Lombardia la tendenza a ringiovanire gli organici è solo leggermente più accentuata (8%).

 

lavoro 2

 

In questo contesto, la sospensione del blocco dei licenziamenti dal prossimo mese di giugno rischia di ridurre significativamente gli organici nel settore: nel 2021 lo shock potrebbe essere pari al -10% a livello nazionale. L’impatto dello sblocco sarà meno marcato presso le imprese della Lombardia (-6%). Tuttavia, si confermano le difficoltà nei comparti delle ricerche di mercato, risorse umane, audiovisivo.

lavoro 3

Le caratteristiche del settore incentivano le imprese al radicale cambio di paradigma impresso dalla crisi: il 47% di quelle che hanno attivato lo smart working in epoca COVID continuerà anche dopo l’emergenza. Tale quota sale al 51% in Lombardia.

 

lavoro 4

Lo smart working comporta un’ottimizzazione dei costi fissi per il 58% delle imprese (quota che sale al 61% in Lombardia). Tale fatto è alla base della scelta di molti operatori di continuare ad adottare l’istituto anche ad emergenza finita.

Al contempo, lo smart working comporta anche dei rischi: il 38% delle imprese ammette di incontrare difficoltà nella gestione dei collaboratori. Un punto di attenzione in Lombardia è rappresentato dal rischio di un abbassamento del livello di creatività del personale, che risulta essere molto più alto rispetto alla media nazionale.

 

lavoro 5