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Lavoro e organizzazione aziendale I sem 2021

 

La crisi ha incrementato la ricerca di partner sul mercato da parte delle imprese dei servizi professionali all’impresa, che parallelamente puntano ad ampliare gli organici per rendere più solida la propria realtà.

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Non a caso, a dispetto del recente sblocco dei licenziamenti, l’indicatore dell’occupazione è previsto in aumento nella seconda metà del 2021, segno della dinamicità del settore (più della media).

 

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Tre imprese su quattro hanno adottato lo smart working in epoca di COVID. Il 52% ha iniziato durante la crisi, ma ha già deciso di continuare a farlo anche al termine dello stato d’emergenza (tale quota è in aumento rispetto a sei mesi fa).

 

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Per due imprese su tre lo smart working comporta un’ottimizzazione dei costi fissi. Tale fatto è alla base della scelta di molti operatori di continuare ad adottare l’istituto anche ad emergenza finita.

 

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Allo stesso tempo, un’impresa su tre ammette di incontrare delle difficoltà nella gestione a distanza dei collaboratori e nel controllo dei tempi di lavoro degli stessi.

 

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Più nello specifico, il 33% delle imprese ha introdotto sistemi di premialità per obiettivi durante la crisi (il 17% già lo faceva). Il 28% intende dotarsene in futuro.

 

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Tra le imprese che hanno adottato lo smart workingsolo in occasione della crisi, oltre la metà permetterà il rientro in ufficio solo ai collaboratori che, se chiamati a farlo, non avranno rifiutato di sottoporsi al vaccino.

 

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