Gli schemi mentali nelle relazioni. Come riconoscerli e come l'Intelligenza Emozionale può supportare lo sviluppo di relazioni efficaci - Modalità AULA
Durata: 20 ore
Calendario: 12, 19, 26 novembre, 3 e 10 dicembre 2024
Orario: 9.00/13.00
Sede: Formaterziario - V.le Murillo, 17 - Milano
Costo: gratuito - finanziato da Ebiter Milano - Ente bilaterale per lo sviluppo dell'occupazione delle professionalità e della tutela sociale nel settore Terziario della Provincia di Milano
Partecipanti: max 15 persone - Dipendenti di aziende associate Asseprim di Milano e provincia in regola con i contributi Ebiter.
Gli schemi mentali nelle relazioni. Come riconoscerli e come l'Intelligenza Emozionale può supportare lo sviluppo di relazioni efficaci
Obiettivi
Ognuno di noi si relaziona in maniera assolutamente personale, vengono tuttavia individuati nella letteratura tre stili relazionali e comunicativi: lo stile assertivo, lo stile aggressivo e lo stile passivo.
Questa classificazione rappresenta un valido strumento per chiarire la responsabilità di ognuno di noi sull’esito delle nostre relazioni: per essere consapevoli di alcuni “automatismi” che ci caratterizzano e porre la nostra attenzione su ciò che può migliorare le nostre relazioni.
Può essere che il nostro stile relazionale cambi in base alle persone con cui entriamo in relazione, spesso vi è un mix di questi stili in ognuno di noi, sollecitato anche da situazioni o argomenti che toccano le corde profonde della nostra sensibilità. E’ importante quindi che ci sia attenzione non solo allo stile che mettiamo in atto, ma anche ai trigger (punti di reazione) che si attivano e ci inducono ad entrare maggiormente in una modalità relazionale piuttosto che in un’altra.
Il percorso di sviluppo ha come obiettivo quello di evocare un processo di consapevolezza in aula sul proprio stile relazionale, sugli schemi mentali messi in atto, in un percorso esplorativo di orientamento e di apprendimento e attraverso un modello di comunicazione intenzionale che evoca lo stile assertivo. L’empatia è una componente importante per creare “rapport” , unitamente alla capacità di mettere in atto l’ascolto attivo.
Le relazioni sono il risultato dello sviluppo dell’Intelligenza Emozionale, a partire dalla consapevolezza. Lo stesso lavoro di consapevolezza che si fa su di sè è importante farlo anche quando si parla di relazioni, in riferimento ai nostri meccanismi mentali che attraverso l’ormai famoso “pilota automatico” si innescano.
Per molti decenni, gli scienziati hanno considerato la cognizione e le emozioni come due sistemi ampiamente separati nel cervello. Anche quando i ricercatori hanno iniziato a trovare evidenze sull’interdipendenza dei due, questa interazione è stata spesso considerata come una interferenza delle emozioni sui processi cognitivi superiori.
Ecco da dove viene la nostra impostazione culturale del “tenere lontane le emozioni” e del fare “scelte razionali”. Per tantissimi decenni, questo modo di pensare ha regnato anche nella comunità scientifica. Tuttavia, recenti scoperte nell’ambito delle neuroscienze hanno messo in dubbio questo pensiero e, probabilmente, abbattendolo del tutto.
In sostanza, contrariamente alla visione scientifica e culturale di decenni, le emozioni svolgono un ruolo fondamentale nel pensiero razionale, o almeno nella capacità di poter fare qualcosa per quel pensiero. Senza la guida dell’apprendimento emotivo e del feedback sociale, il pensiero razionale e le capacità di ragionamento logico sono di scarsa utilità. Le emozioni sono motivatori, forniscono la spinta, l’energia. Senza le emozioni, i processi cognitivi di livello superiore non possono funzionare bene.
Quindi ancora una volta la consapevolezza di ciò che stiamo provando e la gestione delle emozioni ci viene in aiuto: diventa la base delle nostre relazioni. Altra cosa poi è comprendere ciò che prova l’altro ed entrare in empatia con lui/lei: è dimostrato che più si è consapevoli di sè più abbiamo terreno facile nella comprensione dell’altro, a condizione che siamo disposti ad indagare con domande e curiosità il suo mondo emotivo e siamo altresì disposti a modificare il nostro comportamento per il bene della relazione
Solo un adeguato monitoraggio dei propri punti di forza e delle aree da migliorare cosi come l’abilità di stabilire relazioni paritarie potrà farci adottare uno stile assertivo.
Il percorso ha inoltre l’obiettivo di far evocare consapevolezza sui benefici - a livello di ecosistema organizzativo – derivanti dall’adozione di uno stile di leadership assertivo. La fiducia diventa un potente acceleratore di performance.
Docente
Sabrina Capraro
Contenuti
- Le emozioni nei processi decisionali
- Intelligenze multiple
- Schemi mentali nelle relazioni
- Relazioni e diversità
- Unicità VS Differenze
- Gli stili relazionali
- Definizione e diritti della comunicazione assertiva
- Comportamenti agiti quando si è assertivi
- Empatia e dintorni
- La triade dell'empatia nei processi di Leadership
- Le barriere all'empatia
- L'ascolto attivo
- Il feedback
- Modello di comuniazione intenzionale
- La to do list delle relazioni efficaci
- Le domande guida quando si entra in relazione e si comunica...
- Cosa ti fa brillare nelle relazioni
- Leadership asservita e i comportamenti agiti
- La fiducia: cosa è?
- La fiducia in se stessi
- La fiducia negli altri
- La fiducia come acceleratore di performance
- Come gestire le relazioni conflittuali
- Benefici nell'affrontare subito un conflitto
- Benefici nell'affrontare dopo un conflitto